mercoledì 4 dicembre 2013

«Licenziamenti alla Las Mobili, chiediamo il blocco della procedura di mobilità», sul tema il partito dei comunisti

TERAMO | «Licenziamenti alla Las Mobili nel silenzio generale» il partito dei comunisti italiani, federazione provinciale di Teramo lancia l’allarme «la Las Mobili ha iniziato un pesantissimo piano di riorganizzazione aziendale che grava totalmente sulle spalle dei lavoratori». Il partito dei comunisti italiani è intervenuto in merito all’argomento raccontando il percorso seguito dall’azienda. «A luglio scorso è stata aperta la procedura di mobilità per quaranta operai, la maggior parte dei quali in situazione di pre-pensionamento, mentre da lunedì 2 dicembre altri quaranta sono stati espulsi dal ciclo produttivo, messi in cassa a zero ore e mandati via in mobilità, questa prevista per la fine del mese stesso» hanno dichiarato in una nota gli esponenti del partito.

«Tutto ciò in base ad un accordo interno tra le parti che non chiarisce nel concreto i termini della situazione e l’aspetto e la forma di questa presunta crisi aziendale.  Per il 2014 è inoltre previsto il ricorso ad un contratto di solidarietà per cercare di evitare una nuova espulsione di lavoratori nel numero compreso di 40/60 maestranze. Espulsione peraltro assolutamente certa, visto e considerato il processo di esternalizzazione in atto di interi settori della lavorazione, come il reparto carico. Il tutto, unito al costante e progressivo disinteresse padronale verso la storica attività di famiglia, in nome di altri interessi, lascia intravedere quale sarà il vero destino produttivo per la Las Mobili: o la chiusura definitiva nel giro di qualche anno, o una ristrutturazione aziendale che preveda una esternalizzazione consistente di lavorazioni, restringendo sempre più l’azienda, mantenendo un’attività unica con un ristretto numero di operai, sottoposti a feroci ritmi di flessibilità lavorativa» ha commentato il partito dei comunisti.

Secondo i responsabili del gruppo politico “è scandaloso è il silenzio intorno a questa vicenda, silenzio che serve a preservare l’immagine di una azienda che il senso comune associa ad un’isola felice, dove regna la serenità e il rispetto tra le parti. È inoltre quantomeno singolare il fatto che, a fronte di un annunciato e praticato esubero di tale portata, non sia stato aperto nessun tavolo di crisi nazionale, e sia stata lasciata gestire la vertenza ai semplici dipartimenti sindacali zonali di categoria. Il Partito dei Comunisti Italiani chiede l’immediato blocco della procedura di mobilità per i quaranta lavoratori, ed il loro reintegro”. Il partito dei comunisti inoltre chiede l’interesse delle forze politiche per appoggiare le richieste dei lavoratori e contrastare il piano di riorganizzazione industriale, in quanto si dimostra come un piano selvaggio di licenziamenti inaccettabili.

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