giovedì 21 novembre 2013

Amati all'estero i prodotti agroalimentari abruzzesi, ma non basta per ottenere il primato

PESCARA | Abruzzo eccellenza nell’agro-alimentare anche all’estero, ma la qualità non basta. Una Regione dov’è possibile trovare elevata qualità di prodotto e processo produttivo di pregio, fattori che creano considerazioni inevitabili. Ma il problema è uscire fuori dal nostro piccolo mondo e trovare sbocchi commerciali esteri. Infatti, il settore manca di canali distributivi e di una politica marketing incisiva. Anche se l’export dell’agricoltura, silvicoltura e pesca hanno registrato nel 2012 numeri da urlo con quota 54,7 milioni e comunque con incremento di 6 milioni rispetto all’anno precedente, la categoria dell’alimentare dev’essere perfezionata nell’ambito del commercio estero in modo da ottenere un primato.

L’internazionalizzazione e l’importanza di fare “rete” fra le imprese per l’agro- alimentare abruzzese sono state le tematiche discusse a Pescara mercoledì scorso nel forum promosso da Unicredit. All’appuntamento erano presenti Daniele Becci presidente  del Centro Estero Camere di Commercio d’Abruzzo, Mario Fiumare responsabile public sector and territorial development per il Centro di UniCredit, Fabio Montuori responsabile sectorial insight e supplì chain Unicredit, Cristiana Colli ricercatrice Aaster, Giangiacomo Ibba presidente Crai, Giuseppe Sacco esport director pastificio “La Molisana” e Enrico Marramiero amministratore unico dell’azienda Marramiero Srl.

Fare rete nell’ambito commerciale e della distribuzione, costruire un’offerta integrata per i mercati esteri con marchi collettivi e utilizzare internet per abbattere i costi fissi sono già i primi meccanismi di base da concretizzare. Secondo i referenti e partecipanti al forum i motivi del ritardo sono da attribuire allo sviluppo inadeguato della filiera distributiva, alla certificazione e alla tutela della specificità e della qualità (ogni anno il mercato italiano perde 60 miliardi a causa della contraffazione dei prodotti alimentari) e al problema di sottocapitalizzazione e sottodimensionamento delle imprese. «L’internazionalizzazione costituisce un canale fondamentale per ampliare i mercati di sbocco delle nostre produzioni e promuovere le eccellenze locali» ha commentato Mario Fiumara responsabile public sectror and territoriali developmente per il centro di Unicredit. I prodotti abruzzesi sono molto amati all’estero, ma non basta, c’è la necessità di innovazione, capacità, certificazioni e rete.  Per gli imprenditori è il momento di fare il salto di qualità. 

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