martedì 23 settembre 2014

A sostegno dei lavoratori dell'Itv industrie tessili del Vomano, il partito dei comunisti federazione di Teramo si unisce alle proteste

TERAMO | A sostegno della lotta dei lavoratori dell’Itv, industrie tessili del Vomano. Il partito dei comunisti federazione provinciale di Teramo esprime solidarietà ai lavoratori che giorni fa hanno protestato, attraversando le strade di Teramo, per rivendicare i loro diritti. «L’azienda, ammessa al concordato preventivo, ha avuto accesso alla Cigs grazie alla legge che permette la sottoscrizione della richiesta ai commissari. La pratica è partita, ma una serie di  rimpalli di responsabilità burocratiche rischia di veder bocciata la richiesta stessa, in quanto non completa» ha commentato il partito in una nota.

Secondo il gruppo comunista i commissari e le istituzioni stanno giocando una partita sulla pelle degli operai e delle loro famiglie. «I lavoratori chiedono una assunzione di responsabilità in un contesto segnato da una crisi generale che colpisce sempre più a fondo le masse popolari e il tessuto vivo della società: il tessile, un tempo settore traino della provincia teramana e della Val Vibrata, vive oggi una situazione di totale disastro, e di desertificazione produttiva. Il partito dei comunisti italiani della federazione provinciale di Teramo, si unisce alla protesta degli operai Itv, sostiene le loro rivendicazioni e sollecita le parti a sbloccare questo odioso stallo che va ad aggravare una situazione già di per sé drammatica, insostenibile ed inaccettabile. Inaccettabile è anche il comportamento che sta tenendo un’altra importante azienda della provincia di Teramo; la Las Mobili della famiglia Pedicone, che ha proceduto, nel corso del 2013, ad attuare una violentissima operazione che ha visto più di 100 licenziamenti, peraltro imposti e senza cercare alcuna forma di dialogo e coinvolgimento con lavoratori e istituzioni. Una recente sentenza del Tribunale di Teramo stabilisce l’illegittimità del licenziamento verso un operaio colpito durante la seconda delle tre procedure di mobilità e ne ordina l’immediato reintegro.  La proprietà vìola invece le disposizioni giudiziare e la legge stessa, rifiutandosi di riprendere al lavoro il lavoratore che ha vinto la causa, senza versargli le mensilità che regolarmente gli devono essere corrisposte» ha dichiarato il partito comunista federazione provinciale di Teramo.

«Riteniamo inammissibile questo atteggiamento padronale, così come  la sua arroganza nel porsi al di sopra della legge, rifiutando di riconoscerne le disposizioni, perché contrarie al proprio disegno di profitto. Al contrario la stessa azienda è molto solerte invece nel chiedere ed ottenere finanziamenti pubblici regionali (in cambio di licenziamenti di massa), nel “valorizzare” i suoi terreni in Contrada Salino in funzione della costruzione del nuovo depuratore del Ruzzo, o nell’acquisizione di ditte concorrenti (Barnabei), effettuata negli esatti istanti in cui si licenziano centinaia di propri operai.  Il Partito dei comunisti Italiani della provincia di Teramo sostiene il lavoratore reintegrato, così come  tutti i lavoratori ingiustamente licenziati che hanno impugnato la vertenza. Non si fa profitto giocando sulla pelle delle persone, e si rispettano le sentenze e le istituzioni che le rappresentano. Il Pdci richiama ancora cittadinanza, partiti, Comune, Provincia e Regione a vigilare su questa perversa dinamica che pretende di imporre con tracotanza il disgustoso privilegio del più forte e del più ricco, permettendo che di fatto si affermi la legge anticostituzionale del Far West  su tutta la società» ha concluso il partito comunisti. 

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