TERAMO | A sostegno della
lotta dei lavoratori dell’Itv, industrie tessili del Vomano. Il partito dei comunisti
federazione provinciale di Teramo esprime solidarietà ai lavoratori che giorni
fa hanno protestato, attraversando le strade di Teramo, per
rivendicare i loro diritti. «L’azienda, ammessa al concordato preventivo, ha
avuto accesso alla Cigs grazie alla
legge che permette la sottoscrizione della richiesta ai commissari. La
pratica è partita, ma una serie di
rimpalli di responsabilità burocratiche rischia di veder bocciata la
richiesta stessa, in quanto non completa» ha commentato il partito in una nota.
Secondo il gruppo comunista i commissari e le istituzioni
stanno giocando una partita sulla pelle degli operai e delle loro famiglie. «I
lavoratori chiedono una assunzione di responsabilità in un contesto segnato da
una crisi generale che colpisce sempre più a fondo le masse popolari e il
tessuto vivo della società: il tessile, un tempo settore traino della provincia
teramana e della Val Vibrata, vive oggi una situazione di totale disastro, e di
desertificazione produttiva. Il partito dei comunisti italiani della
federazione provinciale di Teramo, si
unisce alla protesta degli operai Itv, sostiene le loro rivendicazioni e
sollecita le parti a sbloccare questo odioso stallo che va ad aggravare una
situazione già di per sé drammatica, insostenibile ed inaccettabile. Inaccettabile
è anche il comportamento che sta tenendo un’altra importante azienda della
provincia di Teramo; la Las Mobili della famiglia Pedicone, che ha proceduto,
nel corso del 2013, ad attuare una violentissima operazione che ha visto più di
100 licenziamenti, peraltro imposti e senza cercare alcuna forma di dialogo e
coinvolgimento con lavoratori e istituzioni. Una recente sentenza del Tribunale
di Teramo stabilisce l’illegittimità del licenziamento verso un operaio colpito
durante la seconda delle tre procedure di mobilità e ne ordina l’immediato reintegro.
La proprietà vìola invece le
disposizioni giudiziare e la legge stessa, rifiutandosi di riprendere al lavoro
il lavoratore che ha vinto la causa, senza versargli le mensilità che
regolarmente gli devono essere corrisposte» ha dichiarato il partito comunista
federazione provinciale di Teramo.
«Riteniamo inammissibile questo atteggiamento padronale, così
come la sua arroganza nel porsi al di
sopra della legge, rifiutando di riconoscerne le disposizioni, perché contrarie
al proprio disegno di profitto. Al contrario la stessa azienda è molto solerte
invece nel chiedere ed ottenere finanziamenti pubblici regionali (in cambio di
licenziamenti di massa), nel “valorizzare” i suoi terreni in Contrada Salino in
funzione della costruzione del nuovo depuratore del Ruzzo, o nell’acquisizione
di ditte concorrenti (Barnabei), effettuata
negli esatti istanti in cui si licenziano centinaia di propri operai. Il Partito dei comunisti Italiani della
provincia di Teramo sostiene il lavoratore reintegrato, così come tutti i lavoratori ingiustamente licenziati
che hanno impugnato la vertenza. Non si fa profitto giocando sulla pelle delle
persone, e si rispettano le sentenze e le istituzioni che le rappresentano. Il
Pdci richiama ancora cittadinanza, partiti, Comune, Provincia e Regione a
vigilare su questa perversa dinamica che pretende di imporre con tracotanza il
disgustoso privilegio del più forte e del più ricco, permettendo che di fatto
si affermi la legge anticostituzionale del Far West su tutta la società» ha concluso il partito
comunisti.
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