ALBA
ADRIATICA
| Dopo l’ultima ondata di maltempo partono le prime critiche relative alla
piena del Vibrata che ha preoccupato l’intera cittadina albense. « Ci dispiace dover
ammettere che avevamo ragione noi ambientalisti nell’affermare che le opere
messe in campo dal Genio Civile e
dal Commissario delle opere straordinarie e quindi dalla Regione Abruzzo sul
torrente Vibrata erano discutibili e inutili e avrebbero aumentato il danno» ha
dichiarato in una nota il presidente della Tesk Force Ambientale Giuliano
Marsili.
«Secondo noi, l’intervento da effettuare era l’abbassamento
del letto e il rinforzo degli argini. La piena di ieri 2 dicembre non è delle
peggiori, come quelle passate, soprattutto nel marzo 2011, quando scatto la
sirena d’allarme. Gli ambientalisti avevano denunciato all’opinione pubblica,
alle associazioni degli operatori turistici e agli organi istituzionali, l’inutilità
di questi interventi, costati centinaia di migliaia di euro dei contribuenti, un
promesso miglioramento del flusso ottenuto però abbassando il canale centrale ma depositando le melme e i detriti ai lati,
innalzandoli così di circa un metro. Gli ecologisti ritengono anche che il
danno immediato è quello che si nota ma temono che le melme fortemente
inquinate che sono state trascinate dalla corrente in mare vadano ad inquinare le spiagge, compromettendo così la prossima
stagione estiva. Gli ambientalisti chiedono con forza che vengano ripristinati
immediatamente gli argini crollati» ha concluso Marsili.
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