PESCARA | Abruzzo eccellenza
nell’agro-alimentare anche all’estero, ma la qualità non basta. Una Regione dov’è
possibile trovare elevata qualità di prodotto e processo produttivo di pregio,
fattori che creano considerazioni inevitabili. Ma il problema è uscire fuori dal
nostro piccolo mondo e trovare sbocchi commerciali esteri. Infatti, il settore
manca di canali distributivi e di una
politica marketing incisiva. Anche se l’export dell’agricoltura, silvicoltura e
pesca hanno registrato nel 2012 numeri da urlo con quota 54,7 milioni e
comunque con incremento di 6 milioni rispetto all’anno precedente, la categoria
dell’alimentare dev’essere perfezionata nell’ambito del commercio estero in
modo da ottenere un primato.
L’internazionalizzazione e l’importanza di fare “rete”
fra le imprese per l’agro- alimentare abruzzese sono state le tematiche
discusse a Pescara mercoledì scorso nel forum promosso da Unicredit. All’appuntamento
erano presenti Daniele Becci presidente
del Centro Estero Camere di Commercio d’Abruzzo, Mario Fiumare
responsabile public sector and
territorial development per il Centro di UniCredit, Fabio Montuori
responsabile sectorial insight e supplì chain Unicredit, Cristiana Colli
ricercatrice Aaster, Giangiacomo Ibba presidente Crai, Giuseppe Sacco esport
director pastificio “La Molisana” e Enrico Marramiero amministratore unico dell’azienda
Marramiero Srl.
Fare rete nell’ambito commerciale e della
distribuzione, costruire un’offerta integrata per i mercati esteri con marchi
collettivi e utilizzare internet per abbattere i costi fissi sono già i primi
meccanismi di base da concretizzare. Secondo i referenti e partecipanti al
forum i motivi del ritardo sono da attribuire allo sviluppo inadeguato della
filiera distributiva, alla certificazione e alla tutela della specificità e
della qualità (ogni anno il mercato italiano
perde 60 miliardi a causa della contraffazione dei prodotti alimentari) e
al problema di sottocapitalizzazione e sottodimensionamento delle imprese. «L’internazionalizzazione
costituisce un canale fondamentale per ampliare i mercati di sbocco delle
nostre produzioni e promuovere le eccellenze locali» ha commentato Mario
Fiumara responsabile public sectror and territoriali developmente per il centro
di Unicredit. I prodotti abruzzesi sono molto amati all’estero, ma non basta, c’è
la necessità di innovazione, capacità, certificazioni e rete. Per gli imprenditori è il momento di fare il
salto di qualità.
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